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La crisi finanziaria della coppia. Riflessioni.

Nella mia esperienza di vita e lavoro è capitato diverse volte di imbattermi in casi di persone in gamba e professionalmente valide finite male perché non si erano mai soffermate a fare due conti. Spesso, poi, la crisi finanziaria diveniva la causa scatenante della crisi definitiva di una relazione di coppia.

Alle scuole superiori ero convinto che la ragioneria equivalesse alla contabilità, ovvero a tenere i conti. Fu solo all’Università che scoprii che la materia non si limitava a fare calcoli ma studiava piuttosto la gestione delle aziende. Il tenere i conti, dunque, non era lo scopo dello studio ma lo strumento mediante il quale assumere, seguendo l’andamento del valore di un’entità economica nel tempo, le migliori decisioni. Un po’ come avviene con il cruscotto di un auto, nel quale sono riportati diversi parametri per consentire una guida più sicura.

E’ importante avere delle evidenze per tenere sempre presente la propria situazione, uno strumento agevole che consenta di seguire le proprie vicende economico-finanziarie, indipendentemente dal fatto che si abbiano dei professionisti che vi si dedicano.

Infatti, i soggetti che operano professionalmente nell’economia, banche e enti finanziari in testa, individuano persone e enti che producono reddito per offrire i loro servizi. Il loro compito non è affatto quello di seguire il cliente nelle sue attività per poterlo orientare al meglio, ma trarre profitto. Per chi non ne fosse convinto, basta riflettere sul fatto che, anche quando vengono dati consigli poi rivelatisi sbagliati, tali soggetti non partecipano mai alle perdite causate dai suggerimenti dati.

Dunque, è necessario dotarsi di un armamentario proprio, tanto più che i bilanci ufficiali non sono redatti su base prudenziale. Che vuol dire che il loro scopo non è cautelare l’azienda, ma solo rappresentarne il valore in maniera comparabile con le altre presenti sul mercato. Per inciso, dal punto di vista prudenziale, la recente introduzione dei principi contabili internazionali ha costituito un passo indietro rispetto alla vecchia contabilità nazionale. 

I concetti fondamentali sono: il patrimonio, il reddito e le entrate e le uscite finanziarie.

Il patrimonio (o capitale).

Il patrimonio rappresenta il valore di quanto si possiede ad una certa data, ad esempio alla fine di ogni anno, ed è dato dalla differenza fra attività e passività. Quando invece è il valore delle passività a superare quello delle attività si parla di deficit e vuol dire che si hanno debiti che non si riescono a coprire con le attività.

Le attività comprendono tutti gli elementi positivi del patrimonio, quelli che cioè lo accrescono (denaro, depositi bancari e postali, titoli, immobili e mobili, autoveicoli, crediti, opere d’arte, ecc.), mentre le passività sono costituite dalle voci che riducono il valore del patrimonio (debiti nei confronti di banche e di terzi, impegni a pagare, altri eventi negativi).

Per quanto riguarda il patrimonio, ma il discorso è più generale, si pone il problema di quanto valutare le sue singole componenti. Se il valore del denaro equivale alla cifra che è stampata sui biglietti, quale valore attribuire, ad esempio, agli immobili o alle opere d’arte? Ai fini che qui interessano conviene attribuire per tutte le componenti di bilancio il cosiddetto valore di realizzo, cioè il valore che si ricaverebbe se il bene fosse venduto alla data cui si riferisce la valutazione. Non è necessario, salvo casi particolari, far fare una perizia. Basta attribuire un valore commisurato a quello di beni simili venduti di recente badando a tenersi prudenti piuttosto che non esagerare la valutazione.

La prudenza nelle valutazioni è una circostanza di fondamentale importanza quando si pensi che, sovrastimando, si andrà incontro a un evento negativo ; mentre in caso contrario si godrà di fondi aggiuntivi, con evidenti vantaggi.

Come nella contabilità aziendale, anche nel bilancio familiare il patrimonio si può rappresentare con il prospetto che segue.

È evidente che le voci inserite sono riportate a titolo esemplificativo e vanno adattate al proprio caso, anche suddividendole in più sotto-voci. La stessa avvertenza varrà anche per altre tabelle che saranno proposte.

Oltre ai valori numerici di un bilancio ci sono altre componenti positive di cui ciascuno può disporre. Ora, se è vero che è difficile inserirle nell’attivo, è pure vero che possederne qualcuna o tutte costituisce una dotazione importante. Si tratta della salute e delle energie fisiche, della determinazione, del bagaglio di esperienze accumulato, delle amicizie su cui si può contare, delle conoscenze e dei titoli professionali, del grado di apprezzamento di cui godiamo, e così via. Se, come dicevamo, non è possibile facilmente esprimerne un valore quantitativo, devono essere tenute presenti perché spesso sono gli elementi base del successo e la leva utile per riprendersi dalle situazioni avverse.

In questa perdurante crisi economica ci sono molti che non hanno bisogno di compilare un bilancio; semplicemente perché non hanno niente o perché quello che avevano gli è stato sottratto dai creditori. Pur trattandosi di una situazione penosa, bisogna ragionare con la massima freddezza. Se c’è anche una sola possibilità di farcela a onorare i debiti, bene. Se, invece, non c’è nulla da fare e nulla da perdere, allora è meglio non pagare nessuno e niente, facendosi assistere per il tempo che occorra da chi può dare una mano, dagli enti di beneficenza e dagli enti preposti all’assistenza per utilizzare i eventuali sussidi previsti.

L’attuale contesto presenta molte anomalie nel campo economico, finanziario e legale e, ad esempio, mentre sono previsti interventi automatici per le imprese in difficoltà, non sono previsti analoghi sussidi per le famiglie. Basterebbe che un ente si assumesse la tutela delle famiglie in difficoltà intervenendo, caso per caso, per differire nel tempo il debito da saldare e assicurare un minimo per la gestione familiare. A condizione, però, che i membri del nucleo familiare assumano comportamenti coerenti e concreti per riprendersi in un determinato lasso di tempo.

Il reddito.

Il reddito corrisponde all’incremento che il patrimonio fa registrare in un anno.

Esso è pari alla differenza fra i ricavi e le spese del periodo. Ad esempio, se nell’anno i ricavi superano le spese di 100, vuol dire che il patrimonio ha avuto rispetto all’anno precedente un corrispondente aumento; nel caso più semplice nella voce “cassa”. Per chi vive del solo stipendio, i ricavi corrispondono a quanto si percepisce in un anno.

Ove le spese siano superiori ai ricavi, invece di reddito, parleremmo di una perdita, il cui effetto sarebbe ovviamente quello di far diminuire il valore del capitale (ad esempio, perché sono aumentati i debiti). 

Le entrate e uscite finanziarie (movimenti di tesoreria).

Si tratta delle somme che entrano e escono dal nostro portafoglio o, più tecnicamente, delle somme liquide che si movimentano; quindi anche quelle dei conti bancari e postali. La gestione della liquidità non è cosa di poco conto, fino al punto  che una costante crisi di liquidità (uscite superiori alle entrate) potrebbe mettere in crisi chiunque.

Perché una cattiva gestione della liquidità può innestare una crisi?

Se pur avendo un patrimonio consistente in immobili o in crediti non si hanno fondi liquidi, per far fronte ai pagamenti si è costretti a indebitarsi. Ma l’indebitamento ha un costo e, se non vi sono entrate future sufficienti a coprire il rimborso del capitale e degli interessi, iniziano i problemi perché l’indebitamento diventa sistematico e ne cresce il costo, con ripercussioni negative sul patrimonio. In tal modo si innesta una spirale senza fine che fa lievitare a dismisura interessi di mora, oneri vari e spese legali.

Il fenomeno criminale dell’usura dimostra inequivocabilmente quanto il problema sia reale.

Considerazioni generali.

Innanzitutto bisogna convincersi che non ci si può permettere un tenore di vita superiore ai propri mezzi; il che significa che non si può sistematicamente spendere più di quanto si guadagna. Anzi, è vero il contrario: una parte di quello che residua dalle spese indispensabili deve essere accumulato per gli imprevisti e i tempi di crisi.

Alle scuole elementari dell’ultimo dopo guerra veniva proposto agli alunni il racconto della cicala e della formica che, oltre allo scopo di far esercitare nella lettura e nella comprensione, aveva l’obiettivo di presentare il comportamento della formica, che accumula per l’inverno, come esempio da seguire anche nelle vicende umane.

Iniziando poi dalla situazione iniziale di chi non possiede niente e si affaccia alla vita per costruirsi un avvenire o una famiglia, di basilare importanza è possedere un minimo di reddito (di entrate annuali).

Il passo successivo è fare sì che ciò che rimane annualmente dopo aver affrontato tutti i pagamenti venga messo da parte per qualche finalità concreta (risolvere un problema di salute, acquistare un immobile, investire per i figli, cambiarsi l’auto, fare un viaggio, dedicarsi a qualche attività, ecc.), tenendo presente la distinzione fra spese per investimento o per consumo. L’investimento, se oculato, fa sì che nel tempo i soldi spesi possano avere un ritorno positivo e superiore alla spesa sostenuta. E’ ciò che, ad esempio, è avvenuto in passato per milioni di italiani che si sono acquistati o costruiti la casa. Per inciso, attualmente anche il mercato immobiliare richiede molta attenzione.

La spesa per consumo è quella che si fa per soddisfare un bisogno ricorrente o un’esigenza voluttuaria, cioè non necessari.

Non esiste tuttavia una rigida separazione: l’acquisto di un’autovettura può essere una spesa di consumo per una famiglia, ma rappresenta un investimento per un tassista.

Conclusioni.

Premesso che per la vita di coppia ciò che è veramente importante è il desiderare di condividere la vita con l’altra persona, il volersi bene e soprattutto, in quanto connotati dalla fragilità umana, il basare la propria esperienza sulla “roccia” di nostro Signore, la gestione economico-finanziaria oculata è un elemento imprescindibile.

  Una delle prime regole è non spendere più di quanto si guadagna o, espresso in altra maniera, non mantenere un tenore di vita superiore alle proprie possibilità. Sotto questo aspetto il frequentare persone che ostentano il proprio alto tenore di vita o comunque farsi condizionare da ciò che fanno gli altri spesso complica la vita.

Una cosa è la giusta tensione a migliorare, altra è scimmiottare quello che fanno gli altri solo perché hanno la possibilità di spendere. 

 E’ necessario, inoltre, seguire in qualche modo la propria situazione economico-finanziaria tenendo delle opportune evidenze. Per i nostri proporrò, come esempio, un’unica tabella “excel”, che può essere modificata in relazione alle proprie esigenze.

Infine, avendo una specifica esperienza nel settore dei crediti, bisogna tener presente che le banche non sempre assistono adeguatamente la clientela, cercando di coglierne gli elementi di crisi per arginarne gli effetti. Al contrario esse spesso diventano spettatrici passive, confidando nella possibilità di potersi rifare comunque: convinzione spesso errata!

L’esame di numerose posizioni creditizie mi ha convinto che le situazioni si pregiudicano per vicende ricorrenti, alcune volute, altre casuali :

1)   crisi economiche non previste;

2)   problemi di salute, morte o gravi eventi che interessano figure di rilievo in una famiglia o azienda;

3)   eccessiva lievitazione dell’indebitamento;

4)   sottovalutazione di problematiche e/o inefficienze evidenti e continuative;

5)   perdita dell’iniziale umiltà e conseguente dedizione alla bella vita, quasi sempre associata all’incapacità di cogliere la mutata realtà;

6)   tentativo di occultare le perdite manipolando la contabilità e i bilanci, con il risultato che situazioni negative, ma risolvibili, diventano irrisolvibili;

7)   crisi nelle relazioni di coppia, familiari o di lavoro (soci, dipendenti, professionisti, ecc.);

8)   stravizi (gioco, alcool, sesso, droga, ecc.) e/o svolgimento di attività illegali.

Essere consapevoli che alcune situazioni hanno ripercussioni negative può aiutare le giovani coppie a tenersene indenni o a limitarne gli effetti.

                                                                                                       000O000

                                                                                           ESEMPIO DI BILANCIO

ANNO 2017

SITUAZIONE  AL

A - SPESE FISSE

gennaio

febbraio

marzo

aprile

maggio

giugno

luglio

agosto

settembre

ottobre

novembre

dicembre

TOTALE

MUTUO/FITTO

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

1200,00

TELEFONO

30,00

30,00

LUCE

0,00

GAS/ACQUA

70,00

70,00

TASSE

0,00

ASS.NI

350,00

350,00

AUTOMBILE

0,00

CARBURANTE

50,00

50,00

100,00

internet

0,00

giornali

0,00

varie

0,00

spese straordinarie

0,00

totale A

150,00

600,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

100,00

1750,00

0,00

B - ALTRE SPESE

0,00

vitto

200,00

250,00

450,00

diverse

180,00

170,00

350,00

vestiario

50,00

0,00

50,00

spese mediche

50,00

0,00

50,00

vacanze

0,00

totale B

480,00

420,00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

900,00

TOTALE  SPESE

630,00

1.020,00

1650,00

0,00

ENTRATE

0,00

lavoro

1.000,00

1.000,00

2000,00

altre entrate

50,00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

50,00

TOTALE ENTRATE

1.050,00

1.000,00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2050,00

0,00

DIFFERENZA

420,00

-20,00

400,00

Come si è detto le voci sono variabili in relazione alla propria situazione. Alla fine delle colonne ci sono per mese: a) il totale delle spese; il totale delle

entrate e la differenza fra entrate e spese mensili. Alla fine delle righe ci sono i totali dell'anno per le singole tipologie di spese o di entrate.

Il programma excel consente di fare le somme e di utilizzare molte formule per fare calcoli di ogni genere. Inoltre, in ogni singola casella è possibile

inserire un commento in cui si può precisare il contenuto della casella con delle annotazioni.

Molte altre sono, poi, le funzioni e le possibilià che offre il programma per costruire anche tabelle complesse e collegamenti fra tabelle.

Sulla pagina seguente c'è un bilancio, per fare in modo di tenere su un unico foglio anche la situazione patrimoniale.

Nella stessa pagina o in fogli dello stesso file possono essere aggiunte altre informazioni sulle scadenze e su tutto quanto concerne le proprie finanze.

 

 

 

 

 

BILANCIO

 

 

 

 

 

 

ATTIVO

            alla data del

0/1/00

PASSIVO

 

DISPONIBILITA' al

00/01/00

 

CASSA

200,00

 

cassa

200,00

BANCHE

21.000,00

BANCHE

105.000,00

 

Banca A

10.000,00

TITOLI

500,00

IMPEGNI

5.000,00

Lavori da completare

Banca B

8.000,00

ATTREZZ

5.164,00

RISCHI

10.000,00

causa A

 

c/c postale

3.000,00

IMMOBILI

120.000,00

 

 

AUTO

10.000,00

 

TOTALE

21.200,00

MOBILI

6.000,00

 

 

 

 

CREDITI

1.500,00

 

VALORI

3.000,00

 

TOT ATTIVO

167.364,00

TOT PASSIVO

120.000,00

 

 

 

 

 

CAPITALE

47.364,00

 

 

 

 

 

 

 

TOALE A PAREGGIO

167364,00

 

 

 

 

 

2 luglio 2017